VENERDI' SANTO (mattina) - Processione di penitenza al Calvario

La mattina del Venerdì Santo si svolge la processione di penitenza al Calvario.
L'avvio alla processione avviene nel Santuario Maria SS. delle Grazie e Consolazione verso le 9.00, dopo la recita dell’Ora Terza e la "Velatio" del Cristo Morto nella Bara mentre si esegue il canto "È spirato".
Uno squillo della tromba con il conseguente risuonare dei "firri", "maschitti", "macinilli", "tocca-tocca" e "tric-trac" dà inizio alla processione.
Le tre Croci di Passione delle Confraternite aprono la processione seguite dai "fratilli", dal "Cristo" e dalle dieci statue della PassioneGesù all'Orto, l'Angelo Confortatore, la FlagellazioneEcce HomoGesù cade con la croce, la Veronica, il Crocifisso, la Bara del Cristo Morto, l'Addolorata e S. Giovanni.
La banda musicale è posizionata tra la statua del "Crocifisso" e quella della "Bara del Cristo Morto".
Salendo per Via Annunciata e passando per il corso principale tra le due piazze (piazza Dante e piazza Amellino), ci si reca, per uno stretto vicolo, alla chiesa del SS. Crocifisso: entrati da una stretta porta laterale la si attraversa uscendone dal portone principale.
Si ritorna sul corso principale tra le due piazze e si percorre tutta via XX Settembre. Discendendo per un ripidissimo viottolo, composto da gradini (i scal), si lascia il Centro Storico e si raggiunge rapidamente l'"Acquaro".
Salendo per la strada che conduce alla chiesa di S. Francesco di Paola al Seminario, si giungeva alla stessa chiesa.
Attraversandola interamente, ci si ritrovava di fronte una dura salita.
Ma da qualche anno, l'itinerario ha subito una piccola modifica: si percorre un tratto di Via dei Padri Cappuccini per poi inerpicarsi per una dura salita.

 
A breve distanza dal Centro Storico di Belvedere sorge infatti un collinetta, il "Calvario": il monte, cioè, che ricorda il Golgota, il luogo della crocifissione di Gesù Cristo. In occasione del Giubileo Straordinario del 1933, su questo luogo venne eretta una croce in ferro alta ca. 12 metri, alla base della quale una lapide in marmo riporta la seguente iscrizione:
ADORAMUS TE, CHRISTE,ET BENEDICIMUS TIBI,
QUIA PER SANCTAM CRUCEM TUAM
REDEMISTI MUNDUM
J. A. MCMXXXIII 
A questo punto, alla testa della processione, colui che rappresenta il Cristo si appresta ad affrontare la difficile salita dove cadrà per ben tre volte e i "fratilli", a cappuccio abbassato, lo circondano come una catena umana.


A ogni caduta suona la tromba e i vari strumenti le rispondono.


Dopo la terza caduta il resto della processione con le statue affronta la salita al Calvario.


Via via che la processione giunge al Calvario si ricostruisce la scena della Crocifissione e dell'Agonia di Cristo sulla croce: la statua del "Crocifisso" viene issata sulla croce metallica mentre le statue dell'"Addolorata" e di "San Giovanni Evangelista" vengono poste sui due lati della croce, l'una a sinistra, l'altro a destra.


Per alcuni minuti il Predicatore si rivolge ai fedeli con una breve omelia, poi li benedice con un piccolo Crocifisso che va riporre fra le braccia dell'"Addolorata".
La processione riprende quindi il cammino per ritornare nel Centro Storico di Belvedere Marittimo.
Discendendo dal Calvario sul lato del Convento dei P.P. Cappuccini, si raggiunge nuovamente l'"Acquaro" per ripercorrere via Antonio Pepe in senso inverso.
Fino a pochi anni fa, si affrontava poi la salita che porta alla chiesetta di S. Lucia per ritornare su via XX Settembre e percorrerla in senso inverso. Attraversata la Porta Medievale, si sale per via Maggiore Mistorni e dopo una serie di vicoli si giunge a Largo Castel Ruggiero, dove sosta per qualche minuto.
Nel riprendere il cammino la processione procede alla volta di via S. Nicola, ma, mentre i "fratilli" e le prime otto statue attraversano uno stretto vicolo, l'"Addolorata" e "San Giovanni Evangelista" si portano in via S. Nicola dalla strada principale per attendere il passaggio delle altre otto statue e ricongiungersi ad esse (l'incontro o l'incontrata).


Don Gian Franco Belsito in La pietà popolare come "luogo teologico" © 2024 Edizioni Cantagalli S.r.l. - Siena (pagg. 234-235), così scrive:
 «Sulla via del ritorno, come i fedeli stessi hanno testimoniato, ad un certo punto, la statua della Madonna, di San Giovanni e il clero si separano dal resto della processione per dare luogo poi al famoso Incontro (Il Cristo che incontra sua madre). La rappresentazione può ideare ciò che è visibile ma non l’evento della Risurrezione perché nessuno ha mai visto Cristo nell’atto del Risorgere. Per questo qui si rappresenta con l’assenza. Infatti, in altri luoghi, questa assenza è stata letta come una sorta di ricerca del Figlio da parte della Madre. Il canovaccio che mette in scena il popolo, in pratica, contiene l’annuncio della Morte e della Risurrezione. Si è potuto notare, nelle testimonianze riportate, che il tutto avviene con trasporto di sentimenti. I fedeli, attori e spettatori, diventano destinatari e annunciatori del mistero della morte e Risurrezione di Cristo. Il mistero dunque non viene solo rappresentato, ma partecipato e persino immedesimato da parte dei fedeli. L’intero popolo si rende presente a questa processione per assumere un ruolo di destinatario e annunciatore insieme del Mistero della Morte e Risurrezione. L'annuncio si fa richiesta di conversione ed è innegabile che tanti vivono un’esperienza di fede autentica. Un’esperienza di fede popolare».
Il Clero preceduto dalla omonima Croce, modifica la propria collocazione all’interno della processione: dal precedere la statua del'"Addolorata", passa a precedere la "Bara del Cristo Morto" e la processione, attraversando via Florello Dini e sostando sulla piazzetta antistante la chiesa del S. Rosario, giunge alla chiesa Matrice di S. Maria del Popolo, ove vengono lasciate tre statue: il "Crocifisso", l'"Addolorata" e "San Giovanni Evangelista" per la Commemorazione delle Tre Ore d'Agonia che avverrà in serata.
Riattraversando la Porta Medievale, le sette statue rimaste attraversano il corso principale tra le due piazze e scendono per via Annunciata sino a giungere sul sagrato del Santuario Maria SS. delle Grazie e Consolazione.
Sono le 13.00 circa: i "fratilli" in ginocchio salutano il rientro in chiesa delle sette statue rimaste, battendosi il petto con i "firri", mentre la banda suona la "Jone" ed al contempo riecheggiano il suono della tromba e di tutti gli altri strumenti della tradizione popolare della Settimana Santa di Belvedere Marittimo.